Il Consorzio Atesino di Bonifica di Trento
1896 – 2006
Claudio Geat
Il Consorzio Atesino di Bonifica di Trento, con sede a Trento, è stato costituito l'8 febbraio 1938, ma le sue origini risalgono al 1896.
Il perimetro del comprensorio consorziale comprende in linea di massima la superficie del fondo valle dell'Adige sommersa dalla piena catastrofica del fiume dell'anno 1882, dal comune di S. Michele a Borgo Sacco, vicino allo sbocco del Leno a Rovereto.
I terreni più bassi, durante le morbide e le piene sono invasi dalle acque di rigurgito e di infiltrazione dell'Adige e, in generale, si trovano ad un livello inferiore di quello di massima piena del fiume arginato, per cui è indispensabile la loro difesa effettuata con le opere pubbliche di bonifica e con le stazioni di pompaggio (idrovore) che sollevano le acque dalle fosse in Adige.
Fino all'inizio del secolo XVIII° l'Adige scorreva nella valle nell'alveo naturale caratterizzato da ampie anse, allagando e distruggendo campagne e raccolti ogni qualvolta vi erano situazioni meteorologiche avverse ; in molti luoghi venivano segnalate situazioni malariche, i paesi e le stesse città non erano sicure dalle minacce del fiume in piena e dei suoi affluenti.
Per limitare i danni l'Impero Austro Ungarico intraprese nel corso del'800 grandi opere di regimazione dell'Adige e dei suoi affluenti. Sul finire del secolo venne istituito il “Regolamento dell’Adige” (die Etschregulierung) ente preposto alla realizzazione dei necessari interventi di messa in sicurezza e rettifica del fiume; l’Adige venne suddiviso in tre Sezioni, ai fini della manutenzione: la prima da Bolzano a Gmund (Monte), nei pressi di Ora, la seconda da Monte a S. Michele e la terza, il futuro consorzio di bonifica, da S. Michele alla foce del Leno, nei pressi di Borgo Sacco. Dopo l'unione del Trentino all'Italia, le opere idrauliche sull'Adige ed affluenti passarono alla gestione diretta dello Stato (tramite il Genio Civile), mentre le opere di bonifica furono affidate in concessione al Consorzio.
Di conseguenza il Consorzio fu trasformato in Consorzio di bonifica ed affrontò gradatamente il problema della bonifica propriamente detta, costruendo in un primo tempo adeguati canali a scolo naturale, per mezzo dei quali fu possibile bonificare e rendere coltivabile gran parte del Comprensorio; le principali opere di onifica vennero completate entro il 1940. L'opera proseguì dopo la seconda guerra mondiale e, sul finire degli anni '70, l'originaria e principale funzione dell'Ente consortile, che era tesa ad eliminare le paludi, le aree malsane ed all'inalveazione dei principali corsi d'acqua era terminata. E' rimasto all'Ente il primario compito di amministrare utilmente la bonifica, mantenere in efficienza le opere e gli impianti, promuovere i miglioramenti funzionali e gestionali. Successivamente si sono invece avute notevoli trasformazioni del territorio che hanno modificato in maniera sensibile la situazione della rete scolante del fondovalle.
La trasformazione più evidente si è avuta con l'allargamento dei confini della città di Trento e l'urbanizzazione diffusa del territorio. Il forte aumento del terreno urbanizzato ha gradualmente aumentato la portata convogliata in molte fosse, creando nuove esigenze. Il Consorzio ha così intrapreso, dall’inizio degli anni 2000, un progetto di completamento, ammodernamento e potenziamento delle opere di bonifica, che oggi assommano a circa 130 chilometri di fosse e 13 impianti idrovori.